
Sono nata e cresciuta su una collina in mezzo ad un bosco. Abitando così isolata non avevo amichetti con cui condividere momenti di gioco, ed i miei compagni di svago erano i miei adorati cani, che vivevano liberi, ed in armonia con i gatti di famiglia.
Ho imparato a camminare sorreggendomi a Perù, un docilissimo Bracco Ungherese. Ho cavalcato Poncho, un Bobtail. Ho corso all’impazzata nei prati con Nestore, Pastore Paremmano che sapeva ridere! E mi sono commossa alle dimostrazioni di intelligenza e partecipazione familiare del mio piccolo Shih Tzu, Abramo.
Ho sempre amato molto gli animali in generale. Riescono a toccare la mia spiccata sensibilità. Per me è impossibile vedere un animale soffrire, anche per finzione in un film, o in modo “naturale“ in un documentario, o nella narrazione di un libro.
Far felice una bestiola, aiutarla in un momento di difficoltà, mi riempie di grande gioia e appagamento.
Crescendo, tutto questo non è cambiato, anzi. Avendo sempre più esperienze con gli umani, mi sono trovata spesso a rimpiangere l‘ingenutà, la lealtà e la sincerità degli animali.
Anche in campo lavorativo, spesso, sono rimasta delusa dalle persone. Sono andata a vivere da sola e per questo ho scelto di attendere per prendere un animale domestico.
Poi, per caso, 6 anni fa, ho inizato ad accudire il cagnolino di mia mamma, quando lei doveva assentarsi per lavoro o svago.
E‘ stato subito evidente che non mi accontentavo di provvedere solo ai suoi bisogni primari: IO LO VOLEVO FELICE!
E così conformavo le mie giornate in base ai suoi ritmi, alle sue esigenze, alle sue preferenze. All’epoca comparve Whatsapp, strumento insostituibile per far sì che la sua padroncina potesse essere costantemente informata ed aggiornata sui nostri spostamenti, le passeggiate, gli incontri ed i momenti di gioco con altri cani, incontrati in aree di sgambo, o con appuntamenti organizzati.
Da lì è scattato un eccezionale passaparola. Lavoravo come impiegata e ben presto ho iniziato ad avere week end, ponti e festività impegnate con animali di amici e conoscenti, azzerando di fatto la mia vita sociale, ma creando qualcosa che per me è molto più stimolante: una grande famiglia allargata, un esercito di adorabili pesti che mi adorano, e che ormai vedono la mia casa come un vero e proprio “centro vacanze“.
Sapere dai padroni che, imboccando la mia via, il cane impazzisce in un concerto di latrati di gioia, è il compenso più prezioso.
Per svolgere meglio questo compito, ho deciso di lasciare il mio lavoro a tempo indeterminato, e di investire energie e risorse in un corso per educatore cinofilo riconosciuto (CSEN – CONI), serio ed approfondito, della durata di quasi un anno, portato a termine con grande soddisfazione e ottimi voti.
Ma non l’ho fatto da sola. Era obbligatorio frequentare con il proprio cane. E così è entrato nella mia vita Tre, un Border Collie che, all’età di 3 mesi, ha iniziato a frequentare con me i campi d’addestramento, dimostrando da subito un’intelligenza straordinaria, ma un carattere non facile.
Si è rivelato un aiutante straordinario, un collaboratore insostituibile per la mia attività, che spesso mi spalleggia nella gestione dei nostri piccoli ospiti.